Con BrainWaveBank lo smartphone identifica i primi sintomi di Alzheimer e malattie mentali

È un caschetto coperto di sensori che tracciano le onde cerebrali mentre si gioca. Lo sta sviluppando una startup irlandese, sarà in vendita entro tre anni

Con BrainWaveBank lo smartphone identifica i primi sintomi di Alzheimer e malattie mentali

Si indossa come un normale caschetto, solo che BrainWaveBank è pieno di sensori, collegabili via bluetooth allo smartphone. Riesce a mappare l’attività cerebrale, identificando i primi sintomi delle malattie mentali, forse anche dell’Alzheimer. La startup che lo sta sperimentando ha sede a Belfast, in Irlanda del Nord, e conta di mettere in vendita il dispositivo entro tre anni.

Basta indossare il caschetto ogni giorno per qualche minuto, usando in contemporanea il cellulare con dei piccoli giochi. Il dispositivo tiene traccia dell’attività cerebrale, studiando come cambia nel tempo e identificando i primi sintomi della demenza. La ricerca scientifica potrà attingere a una serie di dati globali, rielaborati e pubblicati in maniera anonima, nel rispetto della privacy: la speranza è che possano servire per trovare delle cure alle malattie che ancora non ce l’hanno.


Per facilitare le diagnosi

Identificare l’Alzheimer è molto difficile. Sui pazienti servono numerosi esami clinici e strumentali per certificare la probabilità della malattia, mentre la certezza della diagnosi si ha solo con l’autopsia dopo la morte. BrainWaveBank non sostituisce gli esami medici ma tiene traccia dell’evoluzione clinica, lanciando un segnale di allarme ai primi sintomi di una possibile malattia. Così si vuole scongiurare il pericolo di una diagnosi tardiva.

Il dispositivo aiuterà a capire come lo stile di vita possa influenzare la performance cognitiva. La salute del cervello dipende da numerosi parametri, compresi anche sonno, attività fisica e dieta. BrainWaveBank tiene traccia delle abitudini, dando dei consigli personalizzati per migliorare la salute.


App a servizio della salute

La startup irlandese rientra nell’ampio filone delle applicazioni per la salute. Apple, Samsung e Google hanno sviluppato da anni delle piattaforme che monitorano il benessere degli utenti: dal calcolo delle calorie consumate durante la corsa fino al calcolo della pressione arteriosa, anche sfruttando i dispositivi esterni.

Alcune applicazioni – come PeakElevateWordbrain Fit Brains Trainer – permettono di allenare il cervello con alcuni giochi rompicapo sviluppati da neuroscienziati. È un modo per combattere l’ansia, la depressione e contrastare il declino cognitivo. BrainWaveBank tenta di fare un passo ulteriore, trasformando il modo in cui si tiene d’occhio la salute del cervello e identificando, con uno smartphone, i problemi sul nascere.


Articolo scritto per la Stampa, 02-11-17

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