Lavis, nel biotopo dell’Avisio il percorso degli uccelli

Collocate originali installazioni di lamiera con descrizione delle specie presenti. Fanno parte di un progetto per nuovi percorsi e ingressi al fiume

Lavis, nel biotopo dell’Avisio il percorso degli uccelli

LAVIS – A Lavis, lì dove l’Avisio sta per tuffarsi nell’Adige, il biotopo è un luogo straordinario per la naturale convivenza di uccelli. Ora un insieme d’installazioni in lamiera d’acciaio Cor-ten – posizionate venerdì – ne descrivono la biodiversità.

È una sorta di piccolo percorso, nell’ultimo chilometro del torrente, dove nel prato è stata ricavata anche la piazzola per l’elisoccorso. Per l’Avisio è però solo una prima piccola novità, ad anticipare una serie d’innovazioni in programma nei prossimi anni. Coinvolgeranno Lavis e Giovo, con un finanziamento già ottenuto dal Bim.

L’intento è di realizzare un nuovo accesso al torrente, nella zona di piazza Loreto. Si collegherà poi ad un altro percorso che sale lungo il doss Paion (la collina che sovrasta Lavis), raggiungerà l’ingresso ai Ciucioi e poi la val di Cembra, con un nuovo punto panoramico che si affaccerà sulla diga di San Giorgio. E un sogno, per ora solo su carta: realizzare un piccolo museo storico-naturalistico, nel vascone sopra l’Avisio. Oggi abbandonato, fino agli anni Settanta serviva all’acquedotto.

Per ora c’è la novità del biotopo, dove con i nuovi cartelli si può sapere ogni cosa di chi è il naturale abitante di quest’area. Rondini, passeri, cormorani, falchi, poiane, oche e anatre. Ma anche gabbiani, perché è solo un pregiudizio immaginarli come uccelli di mare: possono riprodursi anche nei pressi dei laghi interni, come quello di Garda o d’Idro. E poi spingersi a trovare riparo, nelle stagioni più fredde, proprio alle foci dell’Avisio. Con la primavera le passeggiate sul greto sono una mescolanza di colori: il blu dell’acqua, il grigio dei sassi, il verde dei prati. E il viola intenso della salvia dei prati, un’erba perenne dai caratteristici fiori, conosciuta in erboristeria per le sue proprietà benefiche sulla digestione. I calabroni sembrano danzarvi intorno in cerca del polline. In sottofondo il rumore dello scorrere dell’acqua, a confondersi con il cinguettio degli uccelli che vivono il biotopo.

Enzo Marcon, consigliere comunale del Pd con delega al parco fluviale, spiega che le nuove installazioni «fanno parte di un progetto più ampio, che era stato definito ancora nel 2003 e poi abbandonato». Già da allora si guardava anche alla collina, ai sentieri che salgono lungo il doss Paion, dove – anticipa Marcon – altre installazioni, questa volta a forma di leggio ma simili negli intenti a quelle del biotopo, saranno posizionate entro il prossimo mese. Si troveranno informazioni storiche e sulla biodiversità della zona. Entro fine anno si punta a dare l’incarico esecutivo per un nuovo percorso ad anello. Includerà un nuovo ingresso nell’Avisio da piazza Loreto e poi una serie di sentieri che salgono verso il doss Paion. Con un collegamento da una parte verso le colline avisiane e la val di Cembra, dall’altra verso un nuovo punto panoramico sulla serra di San Giorgio.

Articolo pubblicato sul quotidiano “Trentino”

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