Il caso del commissario: minacce e dietrofront

Una dichiarazione attribuita a Günther Oettinger scatena le reazioni politiche, solo in serata la smentita (parziale) e le scuse

Il caso del commissario: minacce e dietrofront

La frase incriminata  è questa: “I mercati insegneranno agli italiani a non votare per i populisti alle prossime elezioni”. Ad attribuirla a Günther Oettinger, commissario europeo al Bilancio, è il giornalista tedesco Thomas Riegert, che lo ha intervistato a Strasburgo per l’emittente Dwnews. La dichiarazione è anticipata su twitter nella mattinata di ieri.

La reazione indignata non si fa attendere. Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker si dissocia: “È stato un commento sconsiderato”. Ma dal nostro Paese arrivano richieste bipartisan di dimissioni. “Questa è una minaccia, non abbiamo paura”, scrive Salvini. “Ci trattano come una colonia estiva dove fare le vacanze, è assurdo”, dice Di Maio. Martina del Pd: “Nessuno può dire agli italiani come votare”. L’ex ministro Calenda: “Oettinger si scusi o si dimetta”.

Il dietrofront del giornalista arriva troppo tardi: “Il tweet con la frase di Oettinger non è una citazione letterale”. La frase esatta del commissario, più sfumata, è : “La mia preoccupazione e quello che mi aspetto è che nelle prossime settimane assisteremo a un andamento tale dei mercati, dei titoli e dell’economia italiana da poter diventare un segnale per gli elettori affinché non si votino i populisti di destra o sinistra”. E in serata Oettinger si scusa: “Non volevo mancare di rispetto”.

Scritto per Il Fatto Quotidiano, 30 maggio 2018

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