Durnwalder nei guai, tra caccia “selvatica” e autonomia a rischio

Durnwalder nei guai, tra caccia “selvatica” e autonomia a rischio

Un centinaio di decreti emanati fra il 2010 e il 2014 a favore dei cacciatori altoatesini costano caro all’ex presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder e al suo direttore dell’ufficio caccia e pesca Heinric Erhard. Sono stati condannati dalla Corte dei conti: dovranno pagare più di un milione di euro (circa 568 mila ciascuno). Avevano acconsentito all’uccisione di migliaia di animali selvatici protetti dalle normative europee: cormorani, tassi, marmotte, faine e stambecchi. Per la Lav è una “sentenza storica”, ma dall’Alto Adige (e in particolare dagli autonomisti della Svp) arrivano le prime reazioni contrarie a quello che viene interpretato come un attacco all’autonomia. La sentenza si riferisce al passato, ma ha un suo strascico anche sul presente. Poche settimane fa le giunte provinciali di Trentino e Alto Adige hanno approvato in contemporanea un disegno di legge per “autorizzare il prelievo, la cattura, o l’uccisione” di lupi e orsi.

Non è ovviamente una caccia indiscriminata, ma l’abbattimento sarebbe permesso solo in casi di pericolo e senza compromettere la sopravvivenza delle specie. La sentenza su Durnwalder – sperano ora le associazioni ambientaliste – potrebbe cambiare le cose.

Articolo scritto per Il Fatto Quotidiano, 19 giugno 2018

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