Le torture denunciate dall’Onu? Solo “retorica”

Le torture denunciate dall’Onu? Solo “retorica”

Nel suo viaggio a Tripoli, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha visitato anche un centro d’accoglienza che è in costruzione ed entro un mese accoglierà un migliaio di persone: “L’ho fatto per smontare tutta la retorica per la quale in Libia si tortura e si ledono i diritti civili”, ha detto. Peccato che in realtà di violazione di diritti umani si parla, nero su bianco, in un rapporto del segretario generale dell’Onu António Guterres, trasmesso a metà febbraio al Consiglio di sicurezza. E poi acquisito anche dalla Procura internazionale dell’Aja che sta conducendo un’inchiesta sui crimini contro l’umanità commessi in Libia.

Torture, stuprie altre violenze contro i migranti sono state documentate dalle inchieste della missione internazionale dell’Onu (l’Unsmil): “I migranti – scrive Guterres nel suo rapporto – sono detenuti e torturati, soggetti a stupri e altre violenze sessuali, rapimenti per riscatto, estorsioni, lavori forzati e uccisioni”.

Gli inviati delle Nazioni unite hanno visitato i centri di accoglienza, documentando “un grave sovraffollamento e condizioni igieniche tremende”. Guterres sottolinea nel suo dossier anche le colpe dei guardacoste libici e il loro “comportamento violento e spregiudicato”. Come quando – si legge sempre nel rapporto – il 6 novembre 2017, durante un salvataggio in mare, hanno picchiato i migranti con una corda e li hanno minacciati puntando le armi da fuoco contro di loro.

Tutto questo non è la “retorica” di cui parla Salvini, ma il contenuto di un documento già all’attenzione della Procura dell’Aja, che ha per altro confermato l’apertura di un’inchiesta, ancora in una fase iniziale, sui crimini contro l’umanità commessi in Libia.

Articolo scritto per Il Fatto Quotidiano, 26 giugno 2018

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