La “gara di rutti” scappa da Torino, si terrà a Ingria

Ultimo atto della polemica: la sfida “a colpi di burp” non sarà nel capoluogo

La “gara di rutti” scappa da Torino, si terrà a Ingria

«La giuria popolare decreterà il vincitore in base al rutto più teatrale, rumoroso e stupefacente». La “gara nazionale di rutti” si farà davvero, ma non in piazza Castello a Torino. La singolar tenzone si terrà domenica, 24 settembre, a Ingria, un paesino di una cinquantina di abitanti in Val Soana. È questo l’ultimo atto di una vicenda che ha tenuto banco negli ultimi giorni: «Non ci aspettavamo che una “gara di rutti” potesse diventare un caso politico», scherza Alex Metticelli, uno degli ideatori.

Tutto è partito dalla pagina facebook “Lignorante”, non nuova a iniziative di questo tipo. In passato aveva organizzato una “Giornata nazionale contro il risvoltino”. O ancora, la giornata per “Trovare una nuova mamma alla bambina del Buondì Motta”, quella della pubblicità con l’asteroide: «Sì facciamo iniziative goliardiche – ammette Metticelli – ma dietro all’ironia abbiamo sempre uno scopo benefico». I fondi raccolti sono devoluti all’associazione “Speaker senza confini”, attiva nel Canavese.

Solo che nel caso di Torino l’idea di organizzare una “gara di rutti” in pieno centro aveva fatto discutere più del previsto. Per il senatore del Pd Stefano Esposito era un segnale – anche sonoro – del degrado della città. La sindaca Chiara Appendino aveva spiegato che l’evento non era stato autorizzato. A proposito d’ironia, l’Appendino aveva anche finto di offrire la “gara di rutti” a Milano. «Ma noi non siamo politici – commenta Metticelli – ci dissociamo da ogni interpretazione di questo tipo».

Alla fine di tutto l’evento si trasferirà di una sessantina di chilometri, nella provincia torinese. «È un paese più piccolo, ma hanno avuto gli “attributi” per invitarci», dice Metticelli. Così i “burp” saranno il sottofondo della locale “Festa della polenta”. Non ci saranno limiti di età: gli “atleti del rutto” si sfideranno a colpi sonori, senza badare troppo alle polemiche di questi giorni.

Articolo scritto per La Stampa, 21-09-2017

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