Il coronavirus fa crollare il mercato degli smartphone

La "depressione" da Covid sta cambiando l'usanza di avere sempre l'ultimo modello. Ma le grandi case cercano le contromisure: Apple immagina prodotti di monitoraggio della salute

Il coronavirus fa crollare il mercato degli smartphone

TRENTO. Nel primo trimestre del 2020 il mercato degli smartphone è crollato. Quello che poteva essere intuitivo, viste le conseguenze sull’economia del coronavirus, ora è certificato anche dall’ultima ricerca di Canalys, un società di analisi indipendente americana, specializzata in tecnologia.

Al momento, è soprattutto il mercato cinese – quello che normalmente è il più grande al mondo – ad avere avuto la frenata più importante. Le spedizioni di smartphone sono diminuite del 18 per cento su base annua. Eppure la sensazione, in questo caso, è che ci sia stata anche una reazione: «La maggior parte delle aziende cinesi sono state in grado di riprendere a lavorare rapidamente dopo due settimane di restrizioni di viaggio a livello nazionale – spiega Nicole Peng di Canalys –. Purtroppo lo stesso non è avvenuto negli altri grandi mercati del mondo».

In generale, a causa del coronavirus le forniture di smartphone sono dunque crollate in media del 13 per cento rispetto all’anno scorso, a 272 milioni di unità. Leader del mercato è Samsung, ma ha subìto un calo del 17 per cento (a 60 milioni di unità). Crollo del 17 per cento anche per Huawei (a 49 milioni di unità). Rimane terza in classifica Apple, che in realtà ha resistito meglio rispetto ai concorrenti: il crollo c’è stato, ma è dell’8 per cento (con 37 milioni di prodotti spediti).

Fra i primi classificati, Xiaomi è la vera eccezione, essendo cresciuta del 9 per cento (con 30 milioni di euro). La parabola degli smartphone quest’anno ricorda un po’ l’altalena dell’andamento dell’epidemia. In un primo momento, quando ancora sembrava circoscritta alla Cina, il vero problema era capire come riuscire a costruire abbastanza smartphone per soddisfare la domanda globale. A marzo la situazione si è ribaltata, con conseguenze anche sui posti di lavoro e molta incertezza per il futuro.

«Lo smartphone viene ancora visto come un oggetto di prima necessità. E chi lo ha rotto lo ha potuto sostituire molto in fretta, grazie ai negozi online – spiegano da Canalys –. Ma chi invece pensava di cambiarlo per sfizio ha preferito rimandare». L’avvento della crisi economica potrebbe cambiare l’usanza, molto diffusa, di avere sempre l’ultimo modello di smartphone.

È ancora presto per capire come queste aziende cercheranno di reagire alla crisi, ma qualche primo indizio c’è già. Huawei ha aumentato gli investimenti sul mercato interno cinese, anche per far fronte agli scontri con gli Stati Uniti, puntando sullo sviluppo della tecnologia 5g. Tim Cook – ceo di Apple – ha invece annunciato nuovi prodotti per la difesa della salute. Il Coronavirus ha reso evidente come sia importante tenere monitorati i propri sintomi. L’iWatch, l’orologio della Apple, già riesce a monitorare il battito cardiaco. In un futuro molto vicino, potrebbe aumentare le sue funzionalità in questo settore.

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