Gli ologrammi di Dio e di Frank Zappa: quando i fantasmi fanno i tour mondiali

L'ultima tendenza della musica è riportare sui palchi i cantanti morti, attraverso la loro riproduzione digitale

Gli ologrammi di Dio e di Frank Zappa: quando i fantasmi fanno i tour mondiali

Il tour inizierà il 30 novembre in Finlandia, entro Natale toccherà i principali Paesi europei, Italia per ora esclusa, e si trasferirà poi oltreoceano. Ronnie James Dio, pseudonimo di Ronald James Padavona, è un’icona dell’heavy metal: alle spalle ha una fortunata carriera solista, ha sostituito Ozzy Osbourne nei Black Sabbath e ha militato nei Rainbow, il gruppo fondato dal chitarrista Ritchie Blackmore dopo aver lasciato i Deep Purple. Il cantante statunitense tornerà a esibirsi dopo quasi dieci anni. Ma c’è un particolare: in realtà, citando i Nomadi, “Dio è morto”. Nel 2010, per un cancro allo stomaco.


L’ologramma di Dio

Nel tour suoneranno i suoi musicisti storici e con loro sul palco sarà proiettato l’ologramma tridimensionale del cantante. Agli spettatori sembrerà di vedere un fantasma con la stessa voce e le stesse movenze di Ronnie James Dio. È un’illusione ottica che non piace a molti fans storici del cantante, inorriditi dallo sfruttamento commerciale post mortem del loro idolo. L’operazione è stata provata per la prima volta al Wacken, un festival tedesco che è una sorta di Mecca per i metallari, ed è difesa da Wendy Dio, la vedova del cantante: «Lui ha sempre amato sperimentare sul palco. Sono certa che sarebbe d’accordo con questo progetto. È un modo per dare ai vecchi fans l’opportunità di rivederlo ancora una volta, mentre i nuovi potranno capire cosa significava sentirlo cantare». Anche se non proprio “dal vivo”.


Il ritorno di Frank Zappa

Dietro alla tecnologia c’è Eyellusion , un’azienda americana che si sta specializzando nella creazione di ologrammi dei musicisti scomparsi. Sono in grado di programmare interi concerti e gli artisti defunti sono risorti con una loro copia digitale. Dopo Dio, nel 2018 tornerà in tour anche Frank Zappa, uno degli artisti più influenti del rock, scomparso nel 1993. «Mio padre è sempre stato un innovatore – spiega la figlia Diva Zappa – Così vogliamo celebrare la sua musica e farla conoscere anche alle nuove generazioni».



Musicisti risorti

Anche se l’idea di avere un fantasma su un palco continua a far discutere, in realtà gli esperimenti nel mondo della musica sono già diversi. Nel 2012 il rapper Tupac Shakur tornò a esibirsi come ologramma, 16 anni dopo essere stato ucciso. I Queen pensarono di ridare vita a Freddie Mercury ma, dopo la ribellione dei fans, preferirono accontentarsi della proiezione di un video-omaggio. Nel 2014 toccò a Michael Jackson esibirsi “da morto” sul palco dei Billboard awards. Di recente è stato anche il turno di Whitney Houston . E a Beverly Hills c’è un locale dove si esibiscono solo ologrammi, di cantanti vivi o morti, come Mariah CareyBillie Holiday o i Jackson 5. Mentre ai Grammy Awards del 2006 Madonna cantò con gli ologrammi dei personaggi dei Gorillaz.


Dalla musica alla politica

Durante le elezioni francesi è stato sperimentato anche un altro possibile utilizzo degli ologrammi. Jean-Luc Mélenchon, il candidato della sinistra radicale, si è conquistato l’ubiquità. Il 5 febbraio ha tenuto un comizio a Lione, mentre il suo ologramma tridimensionale veniva trasmesso su un palco nella periferia parigina. Esperimenti simili erano stati fatti da altri politici, come l’indiano Narendra Modie il turco Recep Tayyip Erdogan . Con un utilizzo della tecnologia che è forse meno inquietante della risurrezione dei morti.

Articolo scritto per la Stampa, 14-11-17

Leggi anche: Il candidato ologramma

Risposta a "Gli ologrammi di Dio e di Frank Zappa: quando i fantasmi fanno i tour mondiali"

  1. enrico menestrina   15 Gennaio 2018 at 19:34

    Oddio, non è che adesso ci fanno gli olo dei politici? Il che mi porta ad altre domande inquietanti. Berlusconi si è definito il “nuovo” . Non è che è nuovo nel senso di “tecnologicamente nuovo”, come è un ologramma? A parte gli scherzi (neanche poi tanto) se voglio rivedermi gli “oldies but mortis” preferisco un dvd o al limite un blu-ray. Grazie Daniele.

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