“Dalle parole ai fatti”. Matteo Salvini parla (anzi twitta) di una casa abusiva costruita dai nomadi sinti a Carmagnola, in provincia di Torino. E demolita per “ristabilire la legalità”, come ha commentato la sindaca Ivana Gaveglio.
In realtà l’effetto-Lega ha poco a che fare con quanto successo ieri: è il risultato di un percorso più lungo, iniziato con l’iter giudiziario ancora nel 2008. L’autorizzazione all’abbattimento è arrivata lo scorso 11 maggio, con la decisione della Cassazione che ha ritenuto inammissibile l’ultimo ricorso presentato. Lo sgombero è stato disposto venerdì scorso dalla procura di Asti.
Nella casa, all’interno di un campo abusivo, fino a poco tempo fa abitavano due adulti. I loro ultimi effetti personali gli sono stati messi a disposizione prima dello smantellamento dei locali.
Nel suo tweet Salvini – sempre riferendosi alla casa demolita – usa anche lo slogan “Prima gli italiani”. Peccato che i sinti piemontesi siano loro stessi italiani, discendenti da comunità che si sono stabilite in zona intorno al Cinquecento.
Articolo scritto per Il Fatto Quotidiano, 20 giugno 2018